Le acque scese dal Sass de Mura una volta unitesi, percorrono il tratto del primo circo glaciale.
Da qui superano con cascata una scarpata di circa 3/5 metri d'altezza per scorrere successivamente nel terrazzamento sottostante, che a differenza del superiore è molto più erboso.
Il terreno nella parte alta è abbastanza regolare per poi scendendo diventare irregolare e scomposto. Il corso segue una via abbastanza definita.
Numerose sono le risorgive qua e là. Frequente invece è la perdita d'acqua dovuta al terreno calcareo che le assorbe. Facile quindi vedere una risorgiva che dopo breve tratto scompaia.
Si assiste al solito gioco di cascatelle, scivoli, piccole forre, buioni.
Pressochè al centro della scarpata sotto un salto di roccia vi è la presenza di un antro da cui vi è una consistente risorgiva, da qui riparte il corso che in avanti si fa più definito.
Converge qui anche il ramo che scende a ridosso del Col del Mul.
Ora si incanala in canyon ben definito e con una bella cascata va a oltrepassare il sentiero che dal bivacco Feltre-Walter Bodo va verso il rifugio Boz, lungo il tratto finale dell'Alta Via n 2.
I declivi alla base della Parete Piatta sembrano non dare apporto se non in casi eccezionali. Come detto nel post precedente c'è una grande differenza di presenza d'acqua nelle due visite. Qui particolarmente lo si riscontra data la forte presenza di risorgive.
(La foto in alto mostra in alto la frana del Piz de Mez ed al centro l'antro su descritto).
Nessun commento:
Posta un commento