mercoledì 4 settembre 2013

INCENDIO

Ogni tanto in montagna si sviluppano degli incendi, il più delle volte per opera dell'uomo sia volontaria che per sbadataggine. Di particolare rilievo furono quelli appiccati negli anni di costituzione del parco, periodo in cui vennero accesi numerosi fuochi, forse per ritorsione alla stessa.
Ma già l' Alpigiano nel n. 43 del 11 aprile 1894 riportava la notizia di un incendio nella valle del Caorame.
"Da due giorni l' alpestre e storica Valle di Canzoi, formata dalle vette ardite delle Cimoneghe, Errera e Pizzoc, è in preda delle fiamme. I sinistri bagliori sono visibili, di notte, anche da Feltre e si scorgono dalle profondità della valle sino ai picchi elevatissimi.
Le campane di Cesio suonano incessantemente a stormo; ma le colonne di fumo che a tutt'ora scorgo, mi dicono che l'elemento non è ancora domato. I danni devono essere enormi."
Dello stesso evento ne parlò anche " La Provincia di Belluno" a. V n. 95, 15  aprile 1894, in questi termini:
"Durante la giornata di lunedì si sviluppò un vasto incendio nei boschi cedui e resinosi della Valle di Canzoi, in territorio di Cesiomaggiore. In breve tempo il fuoco prese larghissime proporzioni, abbracciando molte maggiolere dei signori Bellati e Guarnieri, e diffondendosi per l'estrema falda sinistra di quella valle. Accorse subito molta gente per domare l'incendio, e vi lavorò le giornate di martedì e mercoledì, ma con magro profitto perchè la facile infiammabilità di quella materia di cui si nutriva il fuoco e la località in fortissima pendenza, con roccia e balzi pericolosi, rendeva l'opera inadeguata e malagevole. Sopraggiunse la pioggia di iersera, la quale si crede che abbia contribuito a vincere l'incendio, e a ridurlo nell'impotenza di più a reagire. Il danno consiste nella consunzione della legna di cespuglio, scottature ed abbruciamento di una immensa quantità di piante d'abete. Pare che esso importi la cifra di lire 40 mila. Causa dell'incendio si crede un bambino di % anni, certo Scudellin di Arson, il quale si trastullava con zolfanelli a far ardere l'erba secca d'attorno ai cespugli".

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